La mediazione familiare è un valido aiuto nel sostegno o nella
costruzione della coppia genitoriale quando la coppia coniugale si separa.
Nell’immaginario collettivo la famiglia è composta da una coppia “sentimentale” e da uno o più
figli. Sempre secondo il pensiero comune la coppia sentimentale con figli è coppia “genitoriale”.
Ma basta avere dei figli per diventare automaticamente
coppia genitoriale?
E se la coppia sentimentale, coniugata o no, decide di
separarsi cosa accade alla coppia genitoriale?
Facciamo un passo in dietro e definiamo nel modo più semplice possibile i termini adottati sopra:
Per comodità chiamiamo la coppia sentimentale coppia
coniugale, anche in assenza di matrimonio, intendendo solo nel nostro caso la
coppia che convive e ha anche messo al mondo dei figli. La coppia coniugale ha
una storia, che inizia con il primo incontro, e un’identità. E’ un sistema con delle regole, una cultura,
dei valori. Per resistere nel tempo è necessario che tessa dei confini tra sé e
il resto del mondo e contratti un modo per adattarsi l’uno all’altra che sia
reciprocamente soddisfacente. In un’ottica più romantica la coppia che si
innamora si appartiene, si nutre e nello stesso tempo si lega, intreccia i
propri singoli destini per disegnare un solo cammino con un solo orizzonte.
Che sia in essere una coppia coniugale non significa però
che con la nascita dei figli essa diventi automaticamente coppia genitoriale.
Per diventare coppia coniugale ci sono voluti tempo, impegno, volontà. Che arrivi
inaspettato o atteso un figlio non significa che ci sia una coppia genitoriale
ad accoglierlo, bensì due genitori singoli. Anche la coppia genitoriale andrebbe
costruita con pazienza e consapevolezza. C’è ormai un’attenzione sempre
crescente alle dinamiche di coppia, un interesse generale verso la “psicologia”
della coppia sentimentale per migliorare il grado di accordo e di benessere, mentre
la coppia genitoriale è più trascurata.
I due individui che si sono incontrati nella coppia
coniugale e hanno dovuto contrattare le modalità della loro vita in comune,
hanno realmente speso lo stesso tempo per contrattare le loro visioni di ruoli
e compiti genitoriali?
Hanno già litigato e discusso in merito?
Sono consapevoli veramente di ciò che pensa il proprio partner
sull’educazione dei figli, il tempo da dedicargli, le regole da trasmettere?
Ci sarebbe tanto ancora da scrivere sull’argomento e ci
tornerò volentieri su articoli che riguarderanno il sostegno alla
genitorialità. In questa sede mi
interessa sottolineare l’importanza e la possibilità di potenziare la coppia
genitoriale quando la coppia coniugale ha deciso di separarsi.
30 anni fa gli psicologi stessi consigliavano alle coppie in
separazione di avere meno contatti possibili tra loro, ritenendo che fosse
confusivo per i figli vedere i genitori insieme, che creasse loro delle
aspettative, impedisse a tutti di elaborare il tremendo lutto che si stava
vivendo.
L’introduzione del concetto di coppia genitoriale ha
cambiato il modo di vedere l’elaborazione della separazione nel cuore dei suoi
protagonisti, genitori e figli.
Mentre la coppia coniugale si va sciogliendo, la coppia
genitoriale è indissolubile, la sua vita continuerà per sempre. I figli
potranno contare su due genitori uniti e sufficientemente (se non
perfettamente) in accordo tra loro sulla cura e l’educazione da offrire.
Sembra una bella storia, ma anche un’utopia. Come può un
coppia che si separa, nel suo momento di più alta conflittualità e più grande
sofferenza, mantenere una comunicazione armoniosa riguardo i figli. Piuttosto è
vero il contrario, che quando i genitori si separano sono talmente provati dal dolore
che si possono curare solo di se stessi e l’attenzione verso il bene dei figli
crolla. Io direi che gli adulti nel dolore tornano bambini feriti e possono
solo cercare di curarsi di loro stessi, non trovano la forza di occuparsi di
altro. Non sempre è così, ovviamente, ma molto spesso sì.
La mediazione familiare rappresenta in questa fase
delicatissima un supporto necessario. Il mediatore ha gli strumenti per aiutare
i due separandi a ritrovare, con impegno e pazienza, uno spazio condiviso
chiuso nel perimetro della genitorialità, in cui comunicare con rispetto e
fiducia nell’interesse dei propri stessi figli.
La coppia genitoriale quando già costruita va solo
restaurata, altrimenti va generata in toto per la prima volta attraverso un
nuovo percorso di consapevolezza. Questo sarà il presupposto per stabilire un
Accordo condiviso autentico che porti benefici e vantaggi a tutti, in primis ai
figli vittime involontarie della separazione.
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